Per queste ragioni, un crescente numero di aziende ha deciso di puntare all’internazionalizzazione. Le vendite italiane all’estero (nei 30 principali mercati emergenti) di prodotti “belli e ben fatti” (Bbf) sono state di 83 mld di euro nel 2013, il 15,5% del totale delle esportazioni manifatturiere italiane.
Il 32% viene dall’alimentare, il 27% dall’abbigliamento e tessile casa, il 16% dai beni d’arredo, il 12% dalle calzature, l’8% dall’oreficeria-gioielleria e il 4% dall’occhialeria (dati “Esportare la dolce vita” 2013 di Confindustria e Prometeia).
Il rapporto evidenzia come le importazioni dai paesi emergenti di prodotti belli e ben fatti (Bbf) cresceranno fino a 187 miliardi di euro nel 2020.
Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti e India, dove risiederà la maggior parte della popolazione benestante.
È la che dobbiamo andare.